Tutti parlano di innovazione, ma non tutti poi la praticano davvero e pochi la accettano quando non ne capiscono un effettivo beneficio. Essere disruptive è l’approccio alla vita dell’esploratore, il quale non cerca di seguire percorsi conosciuti, ma si avventura per nuove strade. Colombo è un esempio.
Così avviene anche per il design. Ogni nuovo progetto, se affrontato con un approccio disruptive, può portare a risultati inediti, originali e capaci di modificare le abitudini e i comportamenti. Significa avere chiaro il briefing di partenza, paragonabile alla mappa dell’esploratore, sapere quindi quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere, ma tentare nuovi approcci e circondarsi di esperti. E’ facile che lungo lo sviluppo del progetto ci possano essere ostacoli o imprevisti, come accade all’esploratore lungo il suo percorso.
In questo senso, prima di partire per un viaggio è importante essere preparati e avere una buona squadra capace di avere soluzioni ai problemi che via via si possono frapporre, raccogliere quante più informazioni possibili per conoscere e quindi fare delle scelte. Così lo Strategic Design oggi, sempre più, affianca il lavoro del Product Design raccogliendo dati, tendenze e informazioni di vario tipo per facilitare la scelta di talune strade progettuali